Archivio mensile:Giugno 2017

Domenica 18 Giugno – Corpus Domini

SS. Corpo e Sangue di Cristo

Dalle “Omelie Diverse” di s. Cirillo di Alessandria.

Homiliæ Diversæ, X.  PG 77, 1015-1018.

Che cosa vi può essere di più piacevole e soave, per uomini religiosi e avidi della vera vita, che godere Dio in eterno e trovare riposo nella contemplazione di lui? Se infatti quelli che si saziano con cibi e bevande e assecondano le loro fluttuanti passioni, mantengono un corpo vegeto e sano, quanto più coloro che si preoccupano dell’anima e sono nutriti presso le acque tranquille della divina predicazione, rifulgeranno nei loro abiti tessuti d’oro e di gemme, come attesta il profeta?

Quando, dunque, nella ricerca spirituale, giungiamo alle profondità dei misteri che ci danno la vita, e ci sono offerti dal Signore doni superiori a ogni aspettativa come viatico d’immortalità, allora dobbiamo seguire con ardore le delizie di questi misteri. Resi partecipi della vocazione celeste, affrettiamoci subito verso la mistica cena, rivestiti di fede sincera come da una veste nuziale.

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Domenica 11 Giugno – Santissima Trinità

Anno A

Santissima Trinità

Domenica dopo Pentecoste

Dal profeta Isaia, capitolo 6o.

6,1-12

Nell’anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. Proclamavano l’uno all’altro.

“Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti.  Tutta la terra è piena della sua gloria”. Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi:  “Ohimè! Io sono perduto,  perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti”.

2

Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e mi disse “Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato”. Poi io udii la voce del Signore che diceva: “Chi manderò e chi andrà per noi”. E io risposi: “Eccomi, manda me. Egli disse: “Va’ e riferisci a questo popolo: Ascoltate pure, ma senza comprendere, osservate pure, ma senza conoscere. Rendi insensibile il cuore di questo popolo, fallo duro d’orecchio e acceca i suoi occhi e non veda con gli occhi, né oda con gli orecchi, né comprenda con il cuore,  né si converta in modo da esser guarito”.

Io dissi: “Fino a quando, Signore?”. Egli rispose: “Finché non siano devastate  le città, senza abitanti, le case senza uomini e la campagna resti deserta e desolata”. Il Signore scaccerà la gente e grande sarà l’abbandono nel paese. Continua a leggere

4 Giugno 2017 – Domenica di Pentecoste

 

Gv 20,19-23
Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Parola del Signore

 

Domenica di Pentecoste

  Dal trattato “Sullo Spirito Santo” di s. Basilio Magno.

De Spiritu Sancto, XVIII, 45-46; IX, 22-23; XIX,49. XXVI, 61.64.  SC 17, 194-195. 145-148. 200-202. 225-227. 230-231.

Nella semplicità di Dio l’unità delle Persone consiste nella comunione della divinità. Uno è anche lo Spirito Santo, nella sua propria realtà; ma è congiunto al Padre, che è uno, per il Figlio, che è uno, e per mezzo suo completa la beata Trinità, degna di ogni lode.

Lo Spirito è intimamente imparentato con il Padre e il Figlio. Lo palesa il fatto che egli non è posto nella moltitudine delle creature, ma è da solo proferito. Egli non è infatti uno fra molti, ma è l’unico. Come uno è il Padre e uno il Figlio, così anche uno è lo Spirito Santo. Perciò tanto lontano si trova dalla natura creata quanto una cosa solitaria verosimilmente lo è da ciò che è congregato in un tutto numeroso. Egli è unito al Padre e al Figlio quanto il solo è in intimità col solo.

Quindi è ovvio: lo Spirito condivide la natura del Padre e del Figlio. Ma ecco altre prove. Si dice che lo Spirito Santo è da Dio: non al modo in cui ogni cosa è da Dio, ma come colui che proviene da Dio: non al modo della generazione, come il Figlio, ma come soffio dalla sua bocca. Evidentemente non parlo di bocca corporea, né il soffio è un alito che si dissolve. L’espressione va intesa in modo degno di Dio, per cui questo soffio è sostanza vivente, che ha potere di santificazione. Questo simbolo ci aiuta a capire meglio l’intimità delle Persone, ma il loro modo di esistenza resta indicibile.

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