Archivio mensile:Agosto 2017

FESTA DELLA MADONNA DI CASTAGNETO 2017

Dal 2 al 10 settembre 2017

PROGRAMMA

Sabato 2 settembre – Giornata Mariana

Nella chiesa di san Giuseppe Lavoratore

Ore 08.00            Recita delle Lodi e Santa Messa

Dalle ore 9.00 alle ore 18.00 turni di preghiera in onore della Vergine Maria

Ore 12.00            Supplica alla Madonna di Castagneto

Ore 18.00            Adorazione Eucaristica mariana e Canto dei Vespri

Ore 19.00            Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da don Vincenzo Macera

Domenica 3 settembre

Ore 8.00 e 19.00 Sante Messe nella chiesa di san Giuseppe

Nella chiesa di Castagneto:

Ore 09.45            Esposizione del Gonfalone della Madonna di Castagneto

Ore 10.00            Santa Messa

Benedizione delle magliette per le portatrici della statua della Madonna

Nelle zone della parrocchia: MARIA E’ PRESENTE IN MEZZO ALLE NOSTRE CASE

4 settembre      nella zona di Pientime  ( le foto 2016  >>>) (con Padre Francesco Vaccelli)

5 settembre      nella zona delle case popolari “ GESCAL”    ( le foto 2016 >>>)

6 settembre      nella zona di Acqualonga  ( Chiesa di Castagneto le foto 2016 >>> )

Ore 18.00            Accoglienza dell’immagine della Vergine di Castagneto

Ore 18.30            Recita del Santo Rosario

Ore 19.00            Santa Messa

TRIDUO DI PREGHIERA nella chiesa di Castagneto:

7 settembre      ore 18.30 Recita del Santo Rosario

ore 19.00  Santa Messa

8 settembre      ore 18.30 Recita del Santo Rosario

ore 19.00  Santa Messa

9 settembre    ore   8.30  Recita delle lodi

ore 12.00  Supplica alla Madonna di Castagneto

ore 18.30  Recita del Santo Rosario

ore 19.00  canto dei Vespri e a seguire la Santa Messa

La chiesa resterà aperta tutto il giorno

Domenica 10 settembre

FESTA DELLA MADONNA DI CASTAGNETO

Ore 8.00             giro della banda Musicale di Formia “Umberto Scipione”

Ore 9.00            Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Luigi Vari

                          arcivescovo di Gaeta e a seguire,

                           Processione con la venerata statua della Madonna

Ore 19.00           nella chiesa parrocchiale Santa Messa

Il Comitato                                                                               Il Parroco

15 Agosto – ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Vita di Maria (XIX): Dormizione e Assunzione della Madonna

Come ricordava il Papa, il Cielo ha un cuore: quello della Vergine Maria, che fu portata in corpo e anima accanto a suo Figlio, per sempre.

Gli ultimi anni di Maria sulla terra – quelli che intercorsero tra la Pentecoste e l’Assunzione –, sono rimasti avvolti in una nebbia tanto spessa che quasi non è possibile penetrarli con lo sguardo e ancor meno indovinarli. La Scrittura tace e la Tradizione ci tramanda solamente qualche eco lontana e incerta. La sua esistenza trascorse silenziosa e laboriosa: come una sorgente nascosta che dà fragranza ai fiori e freschezza ai frutti. Hortus conclusus, fons signatus ( Ct 4, 12), la chiama la liturgia con parole della Sacra Scrittura: giardino chiuso, fontana sigillata. E anche: pozzo d’acque vive e ruscelli sgorganti dal Libano ( ibid ., 15). Come quando stava accanto a Gesù, non si faceva notare, ma vegliava sulla Chiesa dei primi tempi.

>>>

11 Agosto – Santa Chiara di Assisi

Dalla «Lettera alla beata Agnese di Praga» di santa  Chiara, vergine

(Ed. I. Omaechevarria, Escritos de Santa Clara, Madrid 1970, pp. 339-341)

Rifletti sulla povertà, umiltà e carità di Cristo

    Felice certamente chi può esser partecipe del sacro convito, in modo da aderire con tutti i sentimenti del cuore a Cristo, la cui bellezza ammirano senza sosta tutte le beate schiere dei cieli, la cui tenerezza commuove i cuori, la cui contemplazione reca conforto, la cui bontà sazia, la cui soavità ricrea, il cui ricordo illumina dolcemente, al cui profumo i morti riacquistano la vita e la cui beata visione renderà felici tutti i cittadini della celeste Gerusalemme.              Poiché questa visione è splendore di gloria eterna, «riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia» (Sap 7, 26), guarda ogni giorno in questo specchio, o regina, sposa di Gesù Cristo. Contempla continuamente in esso il tuo volto, per adornarti così tutta interiormente ed esternamente, rivestirti e circondarti di abiti multicolori e ricamati, abbellirti di fiori e delle vesti di tutte le virtù, come si addice alla figlia e sposa castissima del sommo Re. In questo specchio rifulge la beata povertà, la santa umiltà e l’ineffabile carità. Contempla lo specchio in ogni parte e vedrai tutto questo.  

   Osserva anzitutto l’inizio di questo specchio e vedrai la povertà di chi è posto in una mangiatoia ed avvolto in poveri panni. O meravigliosa umiltà, o stupenda povertà! Il Re degli angeli, il Signore del cielo e della terra è adagiato in un presepio!

   Al centro dello specchio noterai l’umiltà, la beata povertà e le innumerevoli fatiche e sofferenze che egli sostenne per la redenzione del genere umano.

   Alla fine dello stesso specchio potrai contemplare l’ineffabile carità per cui volle patire sull’albero della croce ed in esso morire con un genere di morte di tutti il più umiliante. Perciò lo stesso specchio, posto sul legno della croce, ammoniva i passanti a considerare queste cose, dicendo: «Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore!» (Lam 1, 12). Rispondiamo dunque a lui, che grida e si lamenta, con un’unica voce ed un solo animo: «Ben se ne ricorda e si accascia dentro di me la mia anima» (Lam 3, 20).

   Così facendo ti accenderai di un amore sempre più forte, o regina del Re celeste.    Contempla inoltre le sue ineffabili delizie, le ricchezze e gli eterni onori, sospira con ardente desiderio ed amore del cuore, ed esclama: «Attirami dietro a te, corriamo al profumo dei tuoi aromi» (Ct 1, 3 volg.), o Sposo celeste. Correrò, né verrò meno fino a che non mi abbia introdotto nella tua dimora, fino a che la tua sinistra non stia sotto il mio capo e la tua destra mi cinga teneramente con amore (cfr. Ct 2, 4. 6).

  Nella contemplazione di queste cose, ricòrdati di me, tua madre, sapendo che io ho scritto in modo indelebile il tuo ricordo sulle tavolette del mio cuore, ritenendoti fra tutte la più cara.

 

6 Agosto – Trasfigurazione del Signore

Domenica 6 Agosto

TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE

«Un fiore di luce nel nostro deserto» (Turoldo), così appare il volto di Cristo sul Tabor. Ed è il volto ultimo e alto dell’uomo. In principio, in ogni uomo è stato posto non un cuore d’ombra, ma un seme di luce, sepolto in noi come nostro volto segreto…. >>>

Una porta stretta per entrare nel regno

Per gli Orientali il 6 agosto rappresenta la Pasqua dell’estate per l’importanza tipologico-biblica dell’avvenimento ricordato dai vangeli. Nella trasfigurazione sul «monte santo» (2 Pt 1,18), individuato per tradizione nel Tabor, Gesù si manifesta ai discepoli nello splendore della vita divina che è in lui. Questo splendore è solo un anticipo di quello che lo avvolgerà nella notte di Pasqua e che comunicherà a noi rendendoci figli di Dio. La nostra vita cristiana è da allora un processo di lenta ma reale e sicura trasformazione in Cristo, come è mirabilmente cantato dal prefazio: il Cristo «rivelò la sua gloria… per preparare i discepoli a sostenere lo scandalo della croce e anticipare, nella Trasfigurazione, il destino meraviglioso della Chiesa, suo mistico corpo».
La festa della trasfigurazione fu estesa all’Occidente nel 1456 da Callisto III in ricordo di una vittoria sull’Islam.
La luce è la forma di comunione più perfetta: permette la conoscenza reciproca e la compenetrazione più assoluta. Per questo è vista come il segno più espressivo dell’Eucaristia. San Giovanni, scrivendo «in codice» il libro liturgico per eccellenza, l’Apocalisse, definisce Cristo come «la stella radiosa del mattino» (Ap 2,28; 22,16). E’ il dono eucaristico alle Chiese che si «convertono», e ai singoli che hanno «candeggiato» le loro vesti nel sangue dell’Agnello e camminano con il Signore «in bianche vesti». Si comprende come la trasfigurazione, con il tema della luce, sia stata scelta ben presto quale lettura base per la catechesi liturgica in preparazione al battesimo (cf II domenica di Quaresima).
Gli Orientali cantano un’antifona molto espressiva dopo la comunione: ìdomen tò phòs (abbiamo visto la luce). Anche noi in ogni Messa «vediamo la luce» comunicando col Risorto: come Mosè al roveto ardente o sul Sinai; come il popolo sotto la nube luminosa, Elia rapito sul carro di fuoco, Simeone al tempio di Gerusalemme; come Pietro, Giacomo e Giovanni al Tabor; come gli Apostoli con Maria nel cenacolo a Pentecoste, Paolo sulla via di Damasco… In attesa di essere rivelati come «figli della luce» nella liturgia dei cielo, quando Dio sarà «tutto in tutti».