Ermes Ronchi, su Avvenire: L’ineffabile luce di Dio per noi mendicanti di senso
Enzo Bianchi, monastero di Bose: Ascoltate lui, il Figlio amato!
da http://www.certosini.info/testi/quaresima.pdf
II domenica di Quaresima
Dal vangelo secondo Matteo. 17,1-9
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro.
Dai Discorsi di san Leone Magno.
Sermo LI, sive homelia habita sabbato ante II dom. Quadr., 3.5-8. PL 54, 310-313.
Il Signore manifesta la sua gloria alla presenza di molti testimoni e fa risplendere quel corpo, che gli è comune con tutti gli uomini, di tanto splendore, che la sua faccia diventa simile al fulgore del sole e le sue vesti uguagliano il candore della neve.
Questa trasfigurazione, senza dubbio, mirava soprattutto a rimuovere dall’animo dei discepoli lo scandalo della croce, perché l’abbassamento della Passione, volontariamente accettato, non scuotesse la fede, dal momento che era stata rivelata loro la grandezza sublime della dignità nascosta di Cristo.
Ma, secondo un disegno non meno previdente, egli dava una solida base alla speranza della santa Chiesa, perché tutto il Corpo di Cristo prendesse coscienza di quale trasformazione sarebbe stato oggetto, e perché anche le membra si ripromettessero la partecipazione a quella gloria, che era brillata nel Capo. Continua a leggere
Ermes Ronchi, su Avvenire: La tentazione è sempre una scelta fra due amori
Enzo Bianchi, monastero di Bose: Gesù nel deserto, costantemente tentato
da http://www.certosini.info/testi/quaresima.pdf
Prima Domenica
Dal vangelo secondo Matteo. 4,1-11
Dopo il suo battesimo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.
Dai Discorsi di san Leone Magno.
Sermo XXXIX, 2-5, De Quadragesima I. PL 54,264-266.
Durante la quaresima, miei cari, è preciso dovere emendare tutti gli atti passati di negligenza e cancellare tutte le mancanze. Ben lo sanno le potenze del male, che proprio a questo fine indirizzano tutta la loro forza e malvagità. Esse vogliono far sì che quanti si accingono a celebrare la santa Pasqua del Signore contraggano una qualche impurità e trovino un’occasione di colpa proprio là donde avrebbero dovuto attingere il perdono.
Il periodo della quaresima, o miei cari, significa perciò maggiore diligenza nel servizio del Signore, perché iniziamo, per così dire, una gara di opere sante: dobbiamo prepararci alla lotta contro le tentazioni e comprendere che quanto più attivi saremo per la nostra salvezza, tanto più violenti saranno gli attacchi dell’avversario. Ma colui che è in noi è più forte di colui che è contro di noi; il nostro vigore è in lui, nel confidare nella sua forza.
Per questo il Signore ha voluto subire l’attacco del tentatore: per istruirci con il suo esempio e insieme difenderci con il suo aiuto.
La Celebrazione Eucaristica è alle ore 18,30
Commento al Vangelo del giorno Nel segreto di un cuore svuotato di sé
«Lo voglio, sii purificato!».
Nel vangelo di questa domenica leggiamo un racconto che ha un inizio improvviso, senza precisazione di tempo e di luogo, un racconto che facilmente ci appare attuale, collocabile qui è ora: è l’incontro tra Gesù e un uomo affetto da lebbra.
Il lebbroso era allora ed è ancora adesso un malato ripugnante, a tal punto che lo si qualificava come un uomo morto. Per un giudeo, poi, la lebbra era segno di un preciso castigo di Dio, una malattia mediante la quale erano stati colpiti per i loro peccati la sorella di Mosè, Miriam (cf. Nm 12,9-10), il servo del profeta Eliseo (cf. 2Re 5,27) e altri peccatori. Grande è l’orrore, terribile la reazione di fronte a questa malattia che devasta fino alla putrefazione della carne il volto e il corpo dei malati. Continua a leggere
V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) |
Le Lectio dei Gesuiti a Villapizzone
Di Andrea di Creta
Colui che è portato dai Cherubini e cantato dai Serafini oggi è portato nel Tempio divino secondo la legge e siede sulle braccia del vegliardo come su un trono. Per le mani di Giuseppe reca doni accetti a Dio: sotto la forma di una coppia di tortore, la Chiesa immacolata e il popolo neo-eletto dei pagani; e due piccoli di colomba come Sovrano dell’Antico e del Nuovo Testamento. Simeone, nel ricevere il compimento delle promesse a lui fatte, benedicendo la Vergine Maria, Madre di Dio, vide profeticamente in lei i segni della passione. Al Signore chiedeva congedo dicendo: Ora lasciami andare, Signore, come me l’avevi preannunciato, perché ho visto te, luce d’avanti i secoli, e Salvatore e Signore del popolo cristiano. |
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SECONDA LETTURA
Dai «Discorsi» di san Sofronio, vescovo