Archivio mensile:Novembre 2019

1 Dicembre 2019 – I Domenica di Avvento

Vangelo

Mt 24,37-44
I domenica di Avvento
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. 42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.»

Ermes Ronchi, su Avvenire: L’Avvento è attesa: questo mondo ne porta un altro nel suo grembo >>>

Luciano Manicardi, monastero di Bose: “Vegliate, cercate di capire, siate pronti…” >>>

Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html )

Vegliate dunque!    >>>

 

24 Novembre 2019 – XXXIVDomenica del T.O.

Vangelo

Lc 23,35-43

Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo

In quel tempo, dopo che ebbero crocifisso Gesù,35il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto 37e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». 39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». 42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Ermes Ronchi, su Avvenire: Le porte del cielo spalancate per noi >>>

Enzo Bianchi, monastero di Bose: Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo >>>

Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html )

Oggi con me sarai nel Paradiso…Padre, nelle tue mani affido il mio spirito. >>>

…. siamo al vertice del Vangelo; anzi ancora più del vertice perché il Vangelo è stato scritto perché potessimo aprire gli occhi e vedere quello che questa sera ascoltiamo. Ricordate che Luca è rappresentato come medico e pittore. Nella prima parte del Vangelo Luca si rivela medico attraverso la parola:la parola ci guarisce dalle false immagini di Dio e di noi; ci cura dei nostri errori per restituirci il nostro vero volto. E poi nella seconda parte del Vangelo si contempla questo volto che, man mano, si costruisce fino a rivelarsi completamente a Gerusalemme. Il tema fondamentale della prima parte del Vangelo è ascoltare; quellodella seconda parte è vedere. ….. arriviamo a vedere Dio faccia a faccia,che è il senso della passione.

 

17 Novembre 2019 – XXXIII Domenica del T.O.

Vangelo

Lc 21,5-19

Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

In quel tempo, 5mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: 6«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
7Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». 8Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: «Sono io», e: «Il tempo è vicino». Non andate dietro a loro! 9Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
10Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

Ermes Ronchi, su Avvenire: Neppure un capello si perderà nel nulla >>>

Enzo Bianchi, monastero di Bose: Il tempo della fine >>>

Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html )

Non resterà pietra su pietra >>>

La fine del tempio, luogo di Dio e principio di vita, è simbolo della fine del mondo. Noi vogliamo sapere quandociò avverrà e qualisaranno i segni. Come se, prevedendola, potessimo fare qualcosa per evitarla. Ciò che Gesù dice sul futuro è la cronaca di ogni giorno. Invece di spaventarci, siamo chiamati a vivere il male, da sempre presente, con Gesù e come Gesù, testimoniando un amore più forte di ogni male. Allora, come sulla croce di Gesù, finisce il tempio e il mondo vecchio: vediamo il vero Dio e nasce l’uomo nuovo, a sua immagine

10 Novembre 2019 – XXXII Domenica del T.O.

Vangelo

Un Dio dei viventi, non dei morti!

Lc 20,27-38

In quel tempo, Gesù 27si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: 28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello29C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. 32Da ultimo morì anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». 34Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

 

 

Ermes Ronchi, su Avvenire: Vita eterna, non durata ma intensità senza fine >>>

Enzo Bianchi, monastero di Bose: Un Dio dei viventi, non dei morti!   >>>

Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html )

Dio non è di morti, ma di viventi >>>

Il potere dell’uomo sull’uomo è dominio che dà morte ai vivi; quello di Dio è servizio, che dà vita anche ai morti. I sadducei, ricchi e materialisti, non credono nella risurrezione e ironizzano con Gesù. Lui risponde che i risorti sono figli di Dio: partecipano pienamente della sua vita. Come sia, per noi è inimmaginabile: sarà una vita piena, nella gioia dell’amore corrisposto. Il nostro non è un Dio dei morti, ma dei viventi, a servizio della vita. a. Se la morte è la parola definitiva su tutto e tutti, che senso avrebbe vivere? Dio sarebbe un Padre che ama o unboia che uccide i suoi figli?Perché Giovanni (1Gv 3,14) dice che sappiamo di essere passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli?

 

Mercoledì 6 Novembre 2019

Vangelo

Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.

Lc 14,25-33

In quel tempo 25una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: 26«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 27Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
28Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? 29Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, 30dicendo: «Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro». 31Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 32Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. 33Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

Monastero di Bose: Imparare da Gesù >>>

3 Novembre 2019 – XXXI Domenica del T.O.

Vangelo

“Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”

Lc 19,1-10

In quel tempo, Gesù 1 entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, 2quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura.

4Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. 5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». 6Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia.

7Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».

8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. 10Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Ermes Ronchi, su Avvenire: Zaccheo e la scoperta d’essere amati senza meriti >>>

Enzo Bianchi, monastero di Bose: “Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” >>>

Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html ) >>>

Oggi la salvezza venne in questa casa

Zaccheo ha tutte le caratteristiche di chi è perduto: è ricco, imbroglione capo dei pubblicani, collaboratore degli oppressori, odiato da tutti, … e piccolo. Per questo sarà salvato. Lui vuol vedere Gesù, ma è Gesù che va in cerca di lui e gli dice che deve dimorare in casa sua, oggi! Uno può vedere senza essere visto. Questo è l’unico racconto del Vangelo dove si dice che gli occhi di Gesù e di un altro si incontrano. È da queto incrociarsi di sguardi che nasce la salvezza.