Archivio mensile:Aprile 2022

1 Maggio 2022 – III DOMENICA DI PASQUA – SOLENNITA’ DI SAN GIUSEPPE LAVORATORE, Patrono della nostra parrocchia

Omelia di don Mario Testa – Sabato 30 Aprile ore 18.00 >>>

Vangelo

Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro,così pure il pesce.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21,1-19

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».


Ermes Maria Ronchi, su Avvenire: Sorpresi da Gesù: «Mi ami più di tutti?» >>>

Un’alba sul lago di Galilea. Quante albe nei racconti pasquali! Ma tutta «la nostra vita è un albeggiare continuo (Maria Zambrano), un progressivo sorgere della luce. Pietro e gli altri sei compagni si sono arresi, sono tornati indietro, alla vita di prima. Chiusa la parentesi di quei tre anni di strade, di vento, di sole, di parole come pane e come luce, di itineranza libera e felice, conclusa nel modo più drammatico. E i sette, ammainata la bandiera dei sogni, sono tornati alla legge del quotidiano. «Ma in quella notte non presero nulla». Notte senza stelle, notte amara, in cui in ogni riflesso d’onda pare loro di veder naufragare un sogno, un volto, una vita. In quell’albeggiare sul lago il miracolo non sta nel ripetersi di un’altra pesca straordinaria, sta in Pietro che si butta in acqua vestito, che nuota più forte che può, nell’ansia di un abbraccio, con il cuore che punta diritto verso quel piccolo fuoco sulla riva. Dove Gesù, come una madre, ha preparato una grigliata di pesce per i suoi amici. Poteva sedersi, aspettare il loro arrivo, starsene ad osservare, arrivare dopo, invece no, non trattiene la cura, non frena le attenzioni per loro: fuoco, braci, pesce, il tempo, le mani, il cibo. Si preoccupa di accoglierli bene, stanchi come sono, con qualcosa di buono….


Luciano Manicardi, monastero di Bose: L’amore discerne l’amore >>>

…Il vangelo si apre presentando il disfacimento di un corpo comunitario. E che caratteristiche presenta questa disgregazione? Anzitutto la rapidità. Basta pochissimo tempo perché i discepoli che si riunivano insieme almeno ogni primo giorno della settimana, si sfaldino e smarriscano la loro dimensione di comunità. Inoltre, diversi discepoli non ci sono più. Sembra che alcuni siano scomparsi, se ne siano andati. Ne vengono nominati solo sette. Il gruppo non ha saputo custodire la propria integrità: spinte personali e soggettive sono state più forti del richiamo comunitario. Il tempo senza Gesù ha ben presto mostrato la labilità di alcuni discepoli, la precarietà di alcuni che pure per diverso tempo avevano vissuto con Gesù. Non avevano acquisito sufficiente maturità umana e spirituale? Non avevano sviluppato sufficiente autonomia? Restavano nel gruppo attratti personalmente da Gesù e basta? Per motivi affettivi? Non lo sappiamo. Quel che emerge è anche la vanificazione del passato vissuto con Gesù. E anche dei primi tempi passati dopo la sua resurrezione. L’esperienza di fede sembra rivelarsi qui estremamente fragile: che ne è del vissuto con Gesù, dell’ascolto della sua parola, dell’aver visto i suoi segni su persone malate, che ne è, soprattutto, dell’amore vissuto insieme? Se di amore si trattava. È quasi come se quel vissuto non abbia avuto la forza di dar forma e consolidare un futuro da viversi insieme pur senza il pastore, Gesù. Esplodono forse le contraddizioni e i conflitti tenuti a bada fino a quel momento dalla presenza di Gesù? Non possiamo dire. Di certo, sembra emergere un’altra dimensione: la dimenticanza, l’oblio. Hanno forse dimenticato tutto? Pietro ha dimenticato che Gesù gli ha cambiato il nome di Simone in Cefa (1,42)? Hanno dimenticato la preghiera per loro e i discorsi rivolti loro da Gesù prima del suo addio? Ciò che non si ricorda è come se non fosse mai stato. Ancora si cercano rassicurazioni. Lo sfaldamento della comunità è anche dovuto al fatto che ci si rifugia in ciò che si conosce per timore di intraprendere ciò che appare nuovo e incerto. Le rassicurazioni emergono nel rifugiarsi nel passato particolare di ciascuno, nell’emergere con prepotenza di ciò che è peculiare a ciascuno. Anche nelle vite di questi discepoli che pure sono rimasti riemerge con prepotenza il loro passato lontano, quello da cui si erano staccati un tempo per seguire Gesù e intraprendere la vita itinerante con lui. Pietro ritorna al mestiere di un tempo: “Simon Pietro disse: Io vado a pescare”. E gli altri si accodano….


Mi ami?
Il capitolo 21, analogamente agli Atti degli apostoli, ci presenta
in sintesi la storia della chiesa: essa continua a fare e a dire ciò
che Gesù ha “principiato a fare e insegnare” (At 1,1). La
missione del Figlio diventa la nostra: pescare i fratelli dalla
morte. L’aspetto istituzionale della chiesa, rappresentato da
Pietro, è fondato sull’amore e sul perdono accettato e
accordato. L’aspetto carismatico, rappresentato dal discepolo
amato, è anima e misura di ogni istituzione: è l’amore, che vive
in eterno. Tutto il resto è “funzionale”: da accettare o rifiutare
secondo che giova o meno ad amare. La chiesa ha come
principio e fine la libertà di amare.

24 Aprile 2022 – II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia

Vangelo

Otto giorni dopo venne Gesù.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,19-31

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

 

17 Aprile 2022 – DOMENICA DI PASQUA – «RISURREZIONE DEL SIGNORE» (Veglia pasquale nella notte santa)

Veglia pasquale nella notte santa >>>

Omelia di don Mario Testa >>>

Vangelo

Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,1-12

Il primo giorno della settimana, al mattino presto [le donne] si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”».
Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.


 

 

 

14 Aprile 2022 – GIOVEDI SANTO – «CENA DEL SIGNORE»

Omelia di don Mario Testa >>>

Vangelo

Li amò sino alla fine.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,1-15

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

 

10 Aprile – DOMENICA DELLE PALME: PASSIONE DEL SIGNORE

Antifona

Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme

Osanna al Figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il re d’Israele!
Osanna nell’alto dei cieli! (Cf. Mt 21,9)

Vangelo

La passione del Signore. >>> Omelia di don Mario Testa >>>

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca
Lc 22,14-23,56

 

 

3 Aprile 2022 – V DOMENICA DI QUARESIMA

Omelia di S.E. Mons. Luigi Vari – Arcivescovo di Gaeta – S. Messa ore 18.00 >>>

Vangelo

Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 8,1-11

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».