Archivio mensile:Febbraio 2023

26 Febbraio 2023 – I Domenica di Quaresima – Anno A

Omelia don Mario Testa >>>

Vangelo

Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4,1-11

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Parola del Signore.


Ermes Maria Ronchi, su Avvenire: Un angelo nel cielo delle nostre metropoli >>>

… Come in una parabola dei nostri giorni, provo a immaginare il vangelo delle tentazioni nella città che conosco meglio: Milano. Il diavolo portò Gesù nella metropoli, capitale della finanza e della moda. Lo pose in alto, sopra la guglia centrale del Duomo, e gli mostrò la città ai suoi piedi: il Castello, la Borsa, la cintura delle banche, lo stadio, le vie della moda. E c’era folla sul corso, turisti e polizia. Qualcuno dei mendicanti stringeva un cagnolino in grembo, forse per un po’ di calore, forse per attivare un briciolo di pietà.Sull’asfalto grigio, coriandoli e stelle filanti di carnevale, e la pioggia leggera di fine inverno. Qualcuno, occhi tristi e pelle scura, vendeva le ultime rose ai passanti . Guardando bene si vedevano anche quelli che si lasciavano andare: alla solitudine, alla vecchiaia, alla depressione, che si lasciavano morire di droga o di dolore. …


Luciano Manicardi, Monastero di Bose: Conoscere se stessi  >>>

…. Il vangelo presenta Gesù tentato agli inizi del suo ministero. Anche Gesù, con le tentazioni, ha a che fare con possibilità che si presentano a lui e che può vincere solo conoscendole. C’è un’ignoranza di sé che in alcuni può essere superficialità, in altri rimozione, in altri rifiuto, ma che ci impedisce la profondità nel rapporto con gli altri. Se Gesù scaccerà i demoni da altre persone e le libererà dalle ossessioni che li abitavano è perché ha saputo fare questo anzitutto in sé e su di sé. Perché anche per Gesù, come per Adamo e per ogni uomo, la tentazione avviene nel cuore, in quel cuore umano che, secondo Geremia (17,9), è “ingannevole”, “tortuoso”, “difficilmente guaribile”. Gesù non rimuove ma attraversa la tentazione. Cioè, egli accetta di misurarsi con essa in se stesso: non rimuove da sé la possibilità del male, non idealizza se stesso, non ha paura della coabitazione con la possibilità del male, ma si conosce e accetta che la potenza della tentazione si dispieghi nell’intimo, nel suo cuore. Da questa consapevolezza nascerà la sua responsabilità nei confronti di altri. Non è diverso per noi: solo conoscendo e accettando ciò che abita nel nostro cuore ambiguo, possiamo anche non spaventarci di fronte alle ferite, al male e alle storture che abitano in altri e possiamo anche eventualmente lenire tali ferite….


Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html)

Vattene, Satana!

… Ecco, Gesù a tutto questo – a quello che per noi sarebbe
l’obiettivo – dice: no, tutto questo è sbagliato, è il modo sbagliato di
vivere il rapporto con le cose, con le persone e con Dio. Quindi è
interessante. Grazie a Dio noi non riusciamo a farlo più di tanto! Ma
noi usiamo sistematicamente, ostinatamente, come mezzi, quello
che il Signore ha scartato come tentazione.
….

Mt 4, 1-11 

19 Febbraio 2023 – VII Domenica del T.O. – Anno A

Omelia don Mario Testa >>>

Vangelo

Amate i vostri nemici.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,38-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Parola del Signore.


Ermes Maria Ronchi, su Avvenire: Porgere l’altra guancia è un atto per disarmare >>>

…Da tre domeniche camminiamo sui crinali da vertigine del discorso della montagna. Vangeli davanti ai quali non sappiamo bene come stare: se tentare di edulcorarli, oppure relegarli nel repertorio delle pie illusioni. Ci soccorre un elenco di situazioni molto concrete che Gesù mette in fila: schiaffo, tunica, miglio, denaro in prestito. E le soluzioni che propone, in perfetta sintonia: l’altra guancia, il mantello, due miglia. Molto semplice, niente che un bambino non possa capire, nessuna teoria complicata, solo gesti quotidiani, una santità che sa di abiti, di strade, di gesti, di polvere. “Gesù parla della vita con le parole proprie della vita” (C. Bobin). Fu detto occhio per occhio. Ma io vi dico: Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra. Quello che Gesù propone non è la sottomissione dei paurosi, ma una presa di posizione coraggiosa: “tu porgi”, fai tu il primo passo, tocca a te ricominciare la relazione, rammendando tenacemente il tessuto dei legami continuamente lacerato.. …


Luciano Manicardi, Monastero di Bose: La risposta dell’amore >>>

La prima lettura (Lv 19,1-2.17-18) afferma che dalla santità di Dio discende il comando di amare il prossimo come se stessi: “Siate santi, perché io, il Signore vostro Dio, sono santo … Amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore” (Lv 19,2.18). Il vangelo afferma che dalla perfezione di Dio sgorga il comando di amare il nemico e che in questo amore il credente partecipa della perfezione di Dio: “Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro celeste … amate i vostri nemici” (Mt 5,48.44). Cercando di vivere quell’incredibile e quell’inaudito che è l’amore per il nemico, il credente trova la sua maturità, la sua teleiosis, la sua compiutezza e pienezza (perfezione in questo senso) cristiana. I testi propongono un’etica teologale, un’etica che trova il suo fondamento nell’agire di Dio in favore dell’uomo. Il criterio etico che orienta l’agire umano può essere espresso così: “Come Dio ha agito verso di te, agisci anche tu verso gli altri”. In questo modo, non solo viene superato il livello della vendetta, del “fai anche tu all’altro ciò che egli ha fatto a te”, ma viene fondato e reso praticabile l’amore del nemico grazie alla fede in Cristo che ha amato anche i nemici (cf. Rm 5,10). …


Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html)

il divorzio, la parola e la legge del taglione.

… sembrano argomenti tra loro disparati, in realtà sono molto uniti perché
riguardano il rapporto con l’altro, il rapporto di giustizia con l’altro;
….

Mt 5, 31-42 

12 Febbraio 2023 – VI Domenica del T.O. – Anno A

 

Omelia don Mario Testa >>>

Vangelo

Così fu detto agli antichi; ma io vi dico.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 17-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

Parola del Signore.

05 Febbraio 2023 – V Domenica del T.O. – Anno A

Omelia Mons. Luigi Vari, Arcivescovo di Gaeta >>>

Omelia don Mario Testa >>>

Vangelo

Voi siete la luce del mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,13-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».