Domenica 7 Novembre 2021 – XXXII del T.O.

Omelia di don Mario Testa >>>

Vangelo

Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,38-44

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».


Ermes Maria Ronchi, su Avvenire: La povera vedova vera maestra di generosità >>>

..Seduto nel locale delle offerte, Gesù osserva: il suo sguardo si è fatto penetrante e affilato come quello dei profeti, come chi ama e ha cura della vita in tutti i suoi dettagli. Vede un gesto da nulla in cui si cela il divino, vede l’assoluto balenare nel dettaglio di due centesimi. Lei ha gettato nel tesoro due spiccioli, ma ha dato più di tutti gli altri. Perché di più di tutti gli altri? Perché le bilance di Dio non sono quantitative, ma qualitative. Le sue bilance non pesano la quantità, ma il cuore. Quella donna non dà qualcosa del suo superfluo, getta tutto, si spende fino in fondo nella sua relazione con Dio, ci mette tutto quello che ha per vivere… …


Luciano Manicardi, monastero di Bose: La vera ricchezza   >>>

… Nei primi versetti del vangelo di oggi Gesù resta su questo tema ricordando ai suoi discepoli, e a noi con loro, che occorre scegliere tra Dio e la ricchezza, o meglio, occorre fare di Dio la nostra ricchezza piuttosto che della ricchezza il nostro dio, perché solo il Signore è il nostro unico bene, colui che può fare della nostra vita un capolavoro anche se povera di mezzi materiali, perché lui solo può dare senso e pienezza ai nostri giorni e ai nostri anni, plasmando in noi una sempre più grande capacità di amore e comunione.

Lo sappiamo bene: si possono possedere molte cose, avere molte ricchezze, ma se poi la nostra vita manca di senso, di gioia profonda, di relazioni che restano nel tempo, a cosa ci servono tutti quei beni o soldi che teniamo tanto stretti o che sperperiamo causando scandalo e ingiustizia verso i più poveri e bisognosi?

Il salmista lo esprime bene quando dice: “Non temere se l’uomo si arricchisce, se accresce il lusso nella sua casa, quando muore non porta nulla con sé, il suo lusso non scende con lui” e poco più avanti: “L’uomo nel benessere non comprende” (Sal 49,17-18.21).


Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html

Dalla sua miseria gettò quanto aveva, tutta intera la
sua vita

Sta parlando il Maestro, prima di morire, ai suoi discepoli che
devono imparare la lezione ultima; e dove la imparano? Da questa
donna. È il maestro del Nuovo Testamento questa donna. Perché?
Perché li avrete sempre con voi, me non mi avrete sempre, ma
questi sì, è lì che impariamo il Vangelo, son questi i nostri maestri
mica quelli che stanno nelle facoltà, nelle università, fan ridere
quando fan teologia, fa tenerezza o schifo, come volete, eppure son
cose serie; ma davanti a questi, i veri maestri di vita son questi mica
le nostre belle idee.

Come dire che Gesù sta aprendo gli occhi dei suoi discepoli –
ricordate l’ultimo segno che compie di Bartimeo – sta aprendo gli
occhi dei discepoli su questa realtà.

 

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