28 Maggio 2023 – PENTECOSTE – SOLENNITÀ

Omelia don Mario Testa >>>

Vangelo

Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,19-23

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Parola del Signore.


Ermes Maria Ronchi, su Avvenire: Pentecoste, la sinfonia di linguaggi dello Spirito >>>

Lo Spirito Santo è Dio in libertà. Rifiuto della monotonia. Scelta della sinfonia. Ultima parola, che si offre sempre come nuova, come altra: alla nave come costa, alla terra come nave; al navigante come nostalgia di casa, all’uomo di casa come nostalgia del mare. Dio in libertà. Che fa cose che non t’aspetti. Che dà a Maria un figlio “fuorilegge’”, a Elisabetta un figlio profeta. E a noi dona tutto ciò di cui abbiamo bisogno per dare, a nostra volta, vita, o meglio ancora: per dare alla vita. .  …


Luciano Manicardi, Monastero di Bose: lO SPIRITO E IL CORPO >>>

La solennità della Pentecoste dispone il credente a contemplare l’ultimo dono del Signore Gesù, il suo ulteriore atto di amore dopo i tanti che hanno costellato la sua vita e dopo quell’atto estremo di amore che per Gesù è stata la sua morte. Il Risorto, così come il Crocifisso e come l’uomo Gesù di Nazaret, sempre dona, sempre ama. Cosa fa il Risorto? Dona. Dona lo Spirito. Trasmette la sua vita. Alita sui discepoli il respiro che lo ha fatto vivere, trasmette loro la forza e la dolcezza del suo vivere affinché anch’essi siano capaci di tale forza e di tale dolcezza. E il vangelo (Gv 20,19-23) sottolinea che lo Spirito proviene dal corpo del Risorto. È dal corpo di Cristo, luogo del suo vivere e del suo amare, che il Risorto dona lo Spirito. Il Risorto “mostrò ai discepoli le mani e il fianco” (cf. Gv 20,20): è dal corpo che ha vissuto e amato che procede lo Spirito. Lo Spirito effuso procede dal corpo che porta le ferite dell’amore, provocate dall’amare, perché amare è sempre rischioso, è esporsi, è mostrarsi nella vulnerabilità che è la condizione più radicalmente e autenticamente umana..  …


Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html)

Come il Padre ha mandato me, così anch’io invio voi

La comunità riconosce il Signore dalle sue ferite, che restano
sempre aperte per accogliere tutti. Da esse scaturisce la gioia
di chi è amato e l’invio ad amare come siamo amati. La
missione della chiesa è la stessa di Gesù, inviato dal Padre
verso i fratelli. Per questo siamo creature nuove, vivificate dal
suo Spirito, che è amore, dono e perdono da offrire a tutti. Se
non perdoniamo, non siamo come lui…

Gv 20, 19-23 

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