16 luglio 2023 – XV Domenica del T.O

Omelia don Mario TESTA >>>

Vangelo

Il seminatore uscì a seminare.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,1-9

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

Parola del Signore.


Ermes Maria Ronchi, su Avvenire: Il nostro Dio semina vita e futuro ovunque  >>>

… Egli parlò loro di molte cose con parabole. Magia delle parabole: un linguaggio che contiene di più di quel che dice. Un racconto minimo, che funziona come un motore: lo leggi e accende idee, evoca immagini, suscita emozioni, ti mette in viaggio. Gesù osserva la vita e nascono parabole. Osserva un seminatore, e nel suo gesto intuisce qualcosa di Dio. Prendeva storie di vita e le faceva diventare storie di Dio.


Luciano Manicardi, Monastero di Bose:Un cuore che ascolta >>>

… La parabola chiede dunque di essere recepita come ammonimento: i tipi di terreno sono delle possibilità del cuore di ognuno. Tutti i terreni – quelli elencati nella parabola e forse anche tanti altri che impediscono alla parola di portare frutto – sono rappresentati nel nostro cuore. E in una vita di fede (perché anche la fede, la fede di ciascuno, ha una storia) si possono conoscere momenti di ascolto infecondo, perché distratto, perché il nostro cuore è sequestrato da sofferenze e preoccupazioni che ci tolgono la pace; perché siamo incapaci di dare continuità e perseverare in una scelta; perché siamo superficiali e rifiutiamo di scendere nel profondo di noi stessi, là dove la parola potrebbe davvero evangelizzare la nostra interiorità. Oppure perché siamo attratti da altre parole e messaggi decisamente più allettanti rispetto alla parola esigente del Signore e ci sembra che l’obbedienza a tale parola non ci abbia portato alcun miglioramento e nessun vantaggio. Oppure perché la negligenza e la pigrizia ci portano a smarrire lo slancio e a spegnere il desiderio e a rintanarci in noi stessi, nell’orticello rassicurante del nostro piccolo mondo. Oppure perché a un certo punto il costo di un ascolto che comprende e trasforma ci sembra troppo alto e preferiamo seguire il demone della facilità. Oppure …


Gesuiti Vilpizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html)

Uscì il seminatore a seminare

Iniziamo il capitolo 13 del vangelo di Matteo. Ci introduciamo
in questo capitolo nuovo che sostanzialmente, se non
esclusivamente, è composto da parabole; sono sette parabole per
l’esattezza. In Matteo si alternano sezioni di discorsi, di parabole e
sezioni di racconti, di fatti e miracoli.
La struttura del capitolo. C’è una brevissima introduzione, due
righe, sulle parabole che introduce: Gesù racconta parabole. Poi, c’è
il racconto della parabola, la parabola per eccellenza in qualche
modo. A cui segue il chiarimento il perché Gesù racconti delle. ….

Ogni brano di vangelo è qualcosa che assomiglia a un seme,
non è mai qualcosa di concluso, come potrebbe essere per dire un
frutto, ma qualcosa di iniziale, qualcosa che prende avvio, principia,
e poi dovrà crescere, dovrà progredire, progredirà di fatto. …

Mt. 13, 1- 9 

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